Pensiero del viaggiatore

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5 ottobre 2014

Castel  Coira

Un bel castello della Val Venosta.


In una bella domenica settembrina, con giornate ancora piacevoli e soleggiate, abbiamo deciso di visitare uno dei tantissimi castelli che si trovano in Alto Adige e la nostra scelta è caduta su di un castello in particolare: Castel Coira a Sluderno.
Il castello è ben visibile da chi arriva da ogni parte e per arrivarci è sufficiente entrare nel cuore del paese e prendere una stradina un po’ scoscesa che porta su fino all'ingresso della struttura.


Un bel parcheggio è a disposizione di chi arriva in auto, mentre dei tranquilli sentieri sono a disposizione di chi ci vuole arrivare a piedi.
Con una breve passeggiata dal parcheggio ecco che ci incamminiamo verso l’ingresso di questo imponente castello. La strada è un po’ ripida, ma delle scale agevolano l’arrivo di fronte al portone.
Arriviamo giusto in tempo per la visita guidata, ed una simpatica e gioiosa ragazza in abiti tipici ci accompagna all'interno della costruzione iniziando una dettagliata spiegazione sulla storia di questo castello.
Castel Coira è stato costruito nel 1260 circa da un vescovo di Coira (città svizzera) e da qui ecco il nome che il castello prese a suo tempo e non fu mai cambiato. Sul finire del 1200 il castello passò in proprietà ai conti Matsch che lo ebbero fra i propri possedimenti fino al 1504, anno in cui la stirpe dei Matsch si estinse per mancanza di eredi maschi. Ma una figlia della famiglia Matsch aveva sposato un conte Trapp ed ecco che il castello passò di proprietà, proprietà ancor oggi posseduta ed utilizzata per le vacanze estive degli attuali discendenti.
Furono proprio i conti Trapp ad iniziare le ristrutturazioni e gli ampliamenti che portarono il castello nelle condizioni in cui si trova oggi.
Alla struttura originale furono aggiunti ulteriori edifici abitativi, bastioni, una cappella, un loggiato e terrazze del giardino in stile gotico. Solo verso la metà del XVI secolo, l’antico castello venne trasformato in una ricca residenza rinascimentale ed abitato dai proprietari.
Una buona parte del castello è adibita a residenza privata e di conseguenza non è visitabile, ma le stanze da visitare sono un buon numero e qui si può vedere e conoscere tutta la storia di questo maniero e dei suoi proprietari.

LA LOGGIA:

Saliamo una rampa di scale che si trova oltre al portone d’ingresso e già i nostri occhi hanno abbondanza di cose da osservare ed ammirare.  A cominciare dal grandissimo albero genealogico che è disegnato nella parete meridionale della loggia, albero che parte dal primo proprietario del castello ed arriva fino al 1800 circa perché... poi non ci fu più spazio per disegnare e così rimase incompiuto…
Ma nessuna preoccupazione, perché l’albero è stato ricostruito fedelmente su dei fogli e tutta la dinastia è rappresentata fino ai giorni nostri.
La loggia però non offre solo l’albero genealogico della famiglia ma è un susseguirsi di scoperte e cose da ammirare. 
I molteplici disegni che richiamano le favole di Esopo da una parte ed il mondo incantato degli animali dall'altra.
Le numerose colonne scolpite nel bianco marmo di Lasa e che sono una differente dall'altra. 
Le porte intagliate ed intarsiate che ci metteresti un’ora solo per ammirarne una. La storia dei giullari, della loro nascita, della loro cernita e della loro spedizione nelle varie corti d’Europa in modo che ogni corte avesse il suo giullare per il divertimento. 
Le pregevoli cassapanche usate per riporre la biancheria da portare in dote e che sono intagliate con vera maestria.

LA CAMERA DI GIACOMO:

Una volta che la loggia è stata ammirata in ogni suo angolo (e credetemi ne vale la pena) si passa alla prima stanza da visitare: quella del conte Giacomo Trapp II. Questo omone alto più di due metri partì per  un pellegrinaggio in Terra Santa nel 1561.
In questa stanza vi è conservato il mantello in loden, un panno pesante tipico della zona, che il conte portò durante il suo pellegrinaggio e devo dire che la sua conservazione è davvero eccellente. Accanto ad esso vi è una statua in legno che riproduce fedelmente il conte Giacomo prima di partire per la Terra Santa ed è a grandezza naturale: ecco che la sua stazza si può notare dal vivo e comprendere che razza di gigante fosse per un epoca in cui l’altezza media delle persone era al massimo di un metro e sessanta.
Ma da ammirare c’è anche il soffitto e le pareti di questa stanza.  Il soffitto è formato da cassettoni con al centro il Dio Giove e tutt'attorno i dodici segni zodiacali. Sulle pareti delle pitture rappresentano i dodici mesi dell’anno ed una bella stufa in maiolica campeggia in un angolo del locale.
Qui abbiamo ammirato anche un bellissimo armonium intarsiato, uno strumento musicale che sembra una mescolanza con un pianoforte ed un organo. Per suonarlo bisognava essere in tre. Due persone che agitavano i mantici posti sul lato posteriore dello strumento ed una persona che suonava lo strumento stesso.
Da questo strumento ne uscivano delle melodie davvero orecchiabili e la guida ci ha fatto sentire un piccolo stralcio di esse.

LA BIBLIOTECA:

Sulla parete opposta a quella in cui si entra vi è una porta che conduce alla biblioteca personale del conte e che contiene dei manoscritti molto antichi e preziosi. In questa stanza l’accesso non è consentito, ma è possibile affacciarsi per ammirare il grande patrimonio che esso contiene. Ed oltre ai libri vi è un’altra cosa che attrae l’attenzione di chi osserva la stanza: è un uccello imbalsamato che personalmente non conoscevo affatto. Ci viene spiegato che si tratta di un’ottarda, una specie di tacchino che non vola e che in Germania di chiama Trapp e da cui la famiglia ha preso il nome. Ci viene anche detto che questi tipi di uccello ci sono ancora, sono protetti e si possono ammirare in qualche zona dell’Austria e dell’Ungheria.

LA STANZA DEGLI ANTENATI:

Ora che la visita alla stanza del conte Giacomo è terminata passiamo a quella che viene denominata la stanza degli Antenati.
Qui si possono ammirare dei dipinti che ritraggono tutta, o quasi, la dinastia del Trapp.
Si parte dal ritratto del conte Giacomo e si arriva fino a quello del conte Gotthard, nonno dell’attuale proprietario del castello. Nel frammezzo tutti gli eredi che ebbero possesso di Castel Coira.

L’ARMERIA:

Proseguiamo la visita ed arriviamo nell'armeria, una raccolta privata di armi e armature che la guida ci dice essere la raccolta privata più grande del mondo.
Possiamo ammirare l’armatura del conte Giacomo, davvero imponente e pesante con i suoi 45 chili di peso.
Oppure possiamo ammirare quella più piccola, realizzata per un bambino di 10 anni che si affacciava al mondo dei cavalieri partecipando a tornei indetti dall'allora conte.
Nel frammezzo ci sono le armature che appartenevano alla famiglia Matsch e quelle appartenute alla famiglia Trapp.
E poi archi, frecce, balestre, asce, selle e armature per cavalli, fucili, fiaschette per la polvere da sparo, palle di cannone...
La vista non si ferma un attimo; in questa stanza sono mille e mille le cose da ammirare e su di ognuna ci sarebbe una storia da raccontare ma…. Il tempo è tiranno e così si conoscono solo le cose più importanti.

LA VECCHIA CAPPELLA:

Dopo la sosta all'armeria si passa alla vecchia Cappella, in uso fin dagli albori del castello, ma che in seguito venne sconsacrata perché ne fu costruita una più grande ed in una zona più agevole del castello.
La cappella venne così adibita ad un uso decisamente più profano e godereccio: l’affumicatura dello speck.
Ma un castello senza cappella non può esistere ed ecco allora che andiamo ad ammirare l’attuale cappella in uso e che fu fatta costruire dal conte Giacomo quando tornò dal suo pellegrinaggio in Terra Santa.


LA CAPPELLA DI GIACOMO:
È un ambiente molto raccolto, che si può vedere solo attraverso le ferrate che la tengono al riparo dai molti visitatori. Ma anche così la si può ammirare in tutta la sua bellezza.
Si può osservare il soffitto tutto dipinto e da cui spicca la chiave di volta con lo Stemma e la Croce di Gerusalemme; si può ammirare l’altare con appesi dei quadri di pregevole valore.
Una piccola curiosità su questa cappella è il fatto che si trova proprio sotto la camera del conte Giacomo, e ad essa accedeva attraverso una scala interna, per poterci andare in ogni momento senza essere visto e disturbato.

LE STALLE ED IL BOOK SHOP:

La visita si conclude con un passaggio alle stalle del castello che oggi sono adibite a book shop. In un piccolo angolo sono state ricostruite le stalle per il ricovero dei cavalli e sono allestite come si presume fossero al tempo del loro utilizzo. Un’altra parte vi sono dei contenitori espositivi dove, chi lo desidera, può acquistare qualche oggetto a ricordo della visita al castello. Il ricavato di queste vendite è utilizzato per la manutenzione della struttura che ogni anno richiede tanti investimenti per la sua cura.

LE ZONE ESTERNE:

Ora che la visita è terminata abbiamo ancora un po’ di tempo per ammirare il piccolo patio che si trova nel cortile. Qui possiamo ammirare una bellissima fontana addobbata con fiori ed accessori. Andando invece verso l’uscita abbiamo visitato la terrazza coperta da cui si gode di una bellissima vista sulla valle sottostante e sui giardini che sono all'interno del castello. Questa terrazza funge anche da sala d’aspetto per i visitatori che devono attendere il proprio turno per entrare. Noi invece l’abbiamo solo visitata perché durante la nostra visita il tempo di attesa è stato praticamente nullo.
Devo confessare che la visita è stata molto bella ed istruttiva. L’unica cosa che non mi è piaciuto è il fatto che all'interno delle sale non era possibile fare fotografie e così i ricordi che ho sono solo quelli legati alla mia memoria.
A parte questa piccola inconvenienza consiglio comunque a tutti di andarlo a visitare se passate da quelle parti, perché ne vale davvero la pena.
Il fatto di avere una guida che spiega la storia e le caratteristiche del castello fanno sì che si esca con una conoscenza approfondita di questo luogo e, magari, se ne apprezzi di più il luogo.


Ed ora qualche informazione tecnica per chi volesse andare a fare una visita a questo bel castello

Visite guidate: si effettuano dal 20 marzo fino al 31 ottobre
Orario d’ingresso: dalle 10.00 alle 12.00, dalle 14.00 alle 16.30
Le visite guidate si svolgono ogni 15 minuti senza necessità di prenotazione (salvo si sia un gruppo maggiore di 15 persone ed allora è meglio prenotare la visita per una migliore organizzazione )
Alle 12.00 e alle 16.30 ha inizio l’ultima visita
Giorno di riposo: Lunedì  se non festivo.
Biglietti d’ingresso:
Adulti Euro 8,00
Adulti (65+) e studenti Euro 7,00
Famiglie Euro 17,00  Prezzo valido per genitori con bambini/ragazzi dai 6 ai 18 anni.
L’entrata per bambini sotto i sei anni è gratuita.
Per i gruppi sono previste delle agevolazioni in base all'età dei partecipanti ed al numero degli stessi.
Non è permesso l’ingresso agli animali.
Data la sua posizione e la sua conformazione questa struttura non è adatta ad essere visitata da persone con problemi di mobilità o che utilizzino carrozzelle per lo spostamento.

Vi consiglio di arrivare  con scarpe comode ai piedi in quanto alcuni tratti di pavimentazione esterna sono scommessi e la passeggiata non è fra le più agevolate.
All'interno del castello ci sono i servizi igienici per chi ne avesse bisogno, non c’è invece nessun punto ristoro o bar.
Ecco, penso di avervi detto tutto su questo castello che personalmente ho trovato molto bello ed interessante.

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