Castel Coira
Un bel castello della Val Venosta.
In una bella domenica settembrina, con giornate ancora
piacevoli e soleggiate, abbiamo deciso di visitare uno dei tantissimi castelli
che si trovano in Alto Adige e la nostra scelta è caduta su di un castello in
particolare: Castel Coira a Sluderno.
Il castello è ben visibile da chi arriva da ogni parte e per
arrivarci è sufficiente entrare nel cuore del paese e prendere una stradina un
po’ scoscesa che porta su fino all'ingresso della struttura.
Un bel parcheggio è a disposizione di chi arriva in auto,
mentre dei tranquilli sentieri sono a disposizione di chi ci vuole arrivare a
piedi.
Con una breve passeggiata dal parcheggio ecco che ci
incamminiamo verso l’ingresso di questo imponente castello. La strada è un po’
ripida, ma delle scale agevolano l’arrivo di fronte al portone.
Arriviamo giusto in tempo per la visita guidata, ed una
simpatica e gioiosa ragazza in abiti tipici ci accompagna all'interno della
costruzione iniziando una dettagliata spiegazione sulla storia di questo
castello.
Castel Coira è stato costruito nel 1260 circa da un vescovo
di Coira (città svizzera) e da qui ecco il nome che il castello prese a suo
tempo e non fu mai cambiato. Sul finire del 1200 il castello passò in proprietà
ai conti Matsch che lo ebbero fra i propri possedimenti fino al 1504, anno in
cui la stirpe dei Matsch si estinse per mancanza di eredi maschi. Ma una figlia
della famiglia Matsch aveva sposato un conte Trapp ed ecco che il castello
passò di proprietà, proprietà ancor oggi posseduta ed utilizzata per le vacanze
estive degli attuali discendenti.
Furono proprio i conti Trapp ad iniziare le ristrutturazioni
e gli ampliamenti che portarono il castello nelle condizioni in cui si trova
oggi.
Alla struttura originale furono aggiunti ulteriori edifici
abitativi, bastioni, una cappella, un loggiato e terrazze del giardino in stile
gotico. Solo verso la metà del XVI secolo, l’antico castello venne trasformato
in una ricca residenza rinascimentale ed abitato dai proprietari.
Una buona parte del castello è adibita a residenza privata e
di conseguenza non è visitabile, ma le stanze da visitare sono un buon numero e
qui si può vedere e conoscere tutta la storia di questo maniero e dei suoi
proprietari.
Saliamo una rampa di scale che si trova oltre al portone
d’ingresso e già i nostri occhi hanno abbondanza di cose da osservare ed
ammirare. A cominciare dal grandissimo
albero genealogico che è disegnato nella parete meridionale della loggia,
albero che parte dal primo proprietario del castello ed arriva fino al 1800
circa perché... poi non ci fu più spazio per disegnare e così rimase
incompiuto…
Ma nessuna preoccupazione, perché l’albero è stato
ricostruito fedelmente su dei fogli e tutta la dinastia è rappresentata fino ai
giorni nostri.
La loggia però non offre solo l’albero genealogico della
famiglia ma è un susseguirsi di scoperte e cose da ammirare.
I molteplici disegni che richiamano le favole di Esopo da una parte ed il mondo incantato degli animali dall'altra.
I molteplici disegni che richiamano le favole di Esopo da una parte ed il mondo incantato degli animali dall'altra.
Le numerose colonne scolpite nel bianco marmo di Lasa e che
sono una differente dall'altra.
Le porte intagliate ed intarsiate che ci metteresti un’ora solo per ammirarne una. La storia dei giullari, della loro nascita, della loro cernita e della loro spedizione nelle varie corti d’Europa in modo che ogni corte avesse il suo giullare per il divertimento.
Le pregevoli cassapanche usate per riporre la biancheria da portare in dote e che sono intagliate con vera maestria.
Le porte intagliate ed intarsiate che ci metteresti un’ora solo per ammirarne una. La storia dei giullari, della loro nascita, della loro cernita e della loro spedizione nelle varie corti d’Europa in modo che ogni corte avesse il suo giullare per il divertimento.
Le pregevoli cassapanche usate per riporre la biancheria da portare in dote e che sono intagliate con vera maestria.
Una volta che la loggia è stata ammirata in ogni suo angolo
(e credetemi ne vale la pena) si passa alla prima stanza da visitare: quella
del conte Giacomo Trapp II. Questo omone alto più di due metri partì per un pellegrinaggio in Terra Santa nel 1561.
In questa stanza vi è conservato il mantello in loden, un panno
pesante tipico della zona, che il conte portò durante il suo pellegrinaggio e
devo dire che la sua conservazione è davvero eccellente. Accanto ad esso vi è
una statua in legno che riproduce fedelmente il conte Giacomo prima di partire
per la Terra Santa ed è a grandezza naturale: ecco che la sua stazza si può
notare dal vivo e comprendere che razza di gigante fosse per un epoca in cui
l’altezza media delle persone era al massimo di un metro e sessanta.
Ma da ammirare c’è anche il soffitto e le pareti di questa
stanza. Il soffitto è formato da
cassettoni con al centro il Dio Giove e tutt'attorno i dodici segni zodiacali.
Sulle pareti delle pitture rappresentano i dodici mesi dell’anno ed una bella
stufa in maiolica campeggia in un angolo del locale.
Qui abbiamo ammirato anche un bellissimo armonium
intarsiato, uno strumento musicale che sembra una mescolanza con un pianoforte
ed un organo. Per suonarlo bisognava essere in tre. Due persone che agitavano i
mantici posti sul lato posteriore dello strumento ed una persona che suonava lo
strumento stesso.
Da questo strumento ne uscivano delle melodie davvero
orecchiabili e la guida ci ha fatto sentire un piccolo stralcio di esse.
LA BIBLIOTECA:
Sulla parete opposta a quella in cui si entra vi è una porta
che conduce alla biblioteca personale del conte e che contiene dei manoscritti
molto antichi e preziosi. In questa stanza l’accesso non è consentito, ma è
possibile affacciarsi per ammirare il grande patrimonio che esso contiene. Ed oltre
ai libri vi è un’altra cosa che attrae l’attenzione di chi osserva la stanza: è
un uccello imbalsamato che personalmente non conoscevo affatto. Ci viene
spiegato che si tratta di un’ottarda, una specie di tacchino che non vola e che
in Germania di chiama Trapp e da cui la famiglia ha preso il nome. Ci viene
anche detto che questi tipi di uccello ci sono ancora, sono protetti e si
possono ammirare in qualche zona dell’Austria e dell’Ungheria.
Ora che la visita alla stanza del conte Giacomo è terminata
passiamo a quella che viene denominata la stanza degli Antenati.
Qui si possono ammirare dei dipinti che ritraggono tutta, o
quasi, la dinastia del Trapp.
Si parte dal ritratto del conte Giacomo e si arriva fino a
quello del conte Gotthard, nonno dell’attuale proprietario del castello. Nel
frammezzo tutti gli eredi che ebbero possesso di Castel Coira.
Proseguiamo la visita ed arriviamo nell'armeria, una
raccolta privata di armi e armature che la guida ci dice essere la raccolta
privata più grande del mondo.
Possiamo ammirare l’armatura del conte Giacomo, davvero
imponente e pesante con i suoi 45 chili di peso.
Oppure possiamo ammirare quella più piccola, realizzata per
un bambino di 10 anni che si affacciava al mondo dei cavalieri partecipando a
tornei indetti dall'allora conte.
Nel frammezzo ci sono le armature che appartenevano alla
famiglia Matsch e quelle appartenute alla famiglia Trapp.
E poi archi, frecce, balestre, asce, selle e armature per
cavalli, fucili, fiaschette per la polvere da sparo, palle di cannone...
La vista non si ferma un attimo; in questa stanza sono mille
e mille le cose da ammirare e su di ognuna ci sarebbe una storia da raccontare
ma…. Il tempo è tiranno e così si conoscono solo le cose più importanti.
Dopo la sosta all'armeria si passa alla vecchia Cappella, in
uso fin dagli albori del castello, ma che in seguito venne sconsacrata perché
ne fu costruita una più grande ed in una zona più agevole del castello.
La cappella venne così adibita ad un uso decisamente più
profano e godereccio: l’affumicatura dello speck.
Ma un castello senza cappella non può esistere ed ecco
allora che andiamo ad ammirare l’attuale cappella in uso e che fu fatta
costruire dal conte Giacomo quando tornò dal suo pellegrinaggio in Terra Santa.
LA CAPPELLA DI GIACOMO:
È un ambiente molto raccolto, che si può vedere solo
attraverso le ferrate che la tengono al riparo dai molti visitatori. Ma anche
così la si può ammirare in tutta la sua bellezza.
Si può osservare il soffitto tutto dipinto e da cui spicca
la chiave di volta con lo Stemma e la Croce di Gerusalemme; si può ammirare
l’altare con appesi dei quadri di pregevole valore.
Una piccola curiosità su questa cappella è il fatto che si
trova proprio sotto la camera del conte Giacomo, e ad essa accedeva attraverso
una scala interna, per poterci andare in ogni momento senza essere visto e
disturbato.
LE STALLE ED IL BOOK SHOP:
La visita si conclude con un passaggio alle stalle del
castello che oggi sono adibite a book shop. In un piccolo angolo sono state
ricostruite le stalle per il ricovero dei cavalli e sono allestite come si
presume fossero al tempo del loro utilizzo. Un’altra parte vi sono dei
contenitori espositivi dove, chi lo desidera, può acquistare qualche oggetto a
ricordo della visita al castello. Il ricavato di queste vendite è utilizzato
per la manutenzione della struttura che ogni anno richiede tanti investimenti per
la sua cura.
Ora che la visita è terminata abbiamo ancora un po’ di tempo
per ammirare il piccolo patio che si trova nel cortile. Qui possiamo ammirare
una bellissima fontana addobbata con fiori ed accessori. Andando invece verso
l’uscita abbiamo visitato la terrazza coperta da cui si gode di una bellissima
vista sulla valle sottostante e sui giardini che sono all'interno del castello.
Questa terrazza funge anche da sala d’aspetto per i visitatori che devono
attendere il proprio turno per entrare. Noi invece l’abbiamo solo visitata
perché durante la nostra visita il tempo di attesa è stato praticamente nullo.
Devo confessare che la visita è stata molto bella ed
istruttiva. L’unica cosa che non mi è piaciuto è il fatto che all'interno delle
sale non era possibile fare fotografie e così i ricordi che ho sono solo quelli
legati alla mia memoria.
A parte questa piccola inconvenienza consiglio comunque a
tutti di andarlo a visitare se passate da quelle parti, perché ne vale davvero
la pena.
Il fatto di avere una guida che spiega la storia e le
caratteristiche del castello fanno sì che si esca con una conoscenza
approfondita di questo luogo e, magari, se ne apprezzi di più il luogo.
Ed ora qualche informazione tecnica per chi volesse andare a
fare una visita a questo bel castello
Visite guidate: si effettuano dal 20 marzo fino al 31
ottobre
Orario d’ingresso: dalle 10.00 alle 12.00, dalle 14.00 alle
16.30
Le visite guidate si svolgono ogni 15 minuti senza necessità
di prenotazione (salvo si sia un gruppo maggiore di 15 persone ed allora è
meglio prenotare la visita per una migliore organizzazione )
Alle 12.00 e alle 16.30 ha inizio l’ultima visita
Giorno di riposo: Lunedì
se non festivo.
Biglietti d’ingresso:
Adulti Euro 8,00
Adulti (65+) e studenti Euro 7,00
Famiglie Euro 17,00
Prezzo valido per genitori con bambini/ragazzi dai 6 ai 18 anni.
L’entrata per bambini sotto i sei anni è gratuita.
Per i gruppi sono previste delle agevolazioni in base
all'età dei partecipanti ed al numero degli stessi.
Non è permesso l’ingresso agli animali.
Data la sua posizione e la sua conformazione questa
struttura non è adatta ad essere visitata da persone con problemi di mobilità o
che utilizzino carrozzelle per lo spostamento.
Vi consiglio di arrivare
con scarpe comode ai piedi in quanto alcuni tratti di pavimentazione
esterna sono scommessi e la passeggiata non è fra le più agevolate.
All'interno del castello ci sono i servizi igienici per chi
ne avesse bisogno, non c’è invece nessun punto ristoro o bar.
Ecco, penso di avervi detto tutto su questo castello che
personalmente ho trovato molto bello ed interessante.
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