Andar per castelli.
Castello di Beseno.
Approfittando di queste ultime giornate di sole abbiamo
fatto una piacevole gita per andare a visitare un castello che avevo sempre
sentito nominare ma fino ad ora non avevo mai avuto il piacere di visitare: il
Castello di Beseno.
Si trova a pochi chilometri da Rovereto e quando ti appare lassù, abbarbicato su di un cocuzzolo della montagna, già ti piace.
Arrivarci è davvero facile e comodo. Ci si arriva con la macchina e c’è un ampio parcheggio gratuito che ci attende. Lasciata l’auto dobbiamo fare un po’ di strada a piedi, arrampicandoci su per la viuzza che porta all’ingresso del castello. Non è molto frequentato, per cui l’acquisto del biglietto d’ingresso ci prende solo cinque secondi. Ora inizia la visita vera e propria. Cartina alla mano cominciamo a capire cosa possiamo visitare.
Entrando subito ci appare un lungo viale in ghiaia che ci porta nel primo cortile del maniero e lo percorriamo mentre la nostra attenzione è tutta per le possenti mura che possiamo ammirare alla nostra sinistra. Sono davvero imponenti e molto ben conservate. Il prato e curato in ogni dettaglio ed il personale è all’opera per mantenerlo al meglio possibile. C’è chi toglie le erbacce dai muretti, chi pulisce i viali, chi fa manutenzione alla struttura… insomma, osservando bene ci si accorge che la cura è davvero maniacale. E questo lo si vede subito.
Arriviamo al primo ingresso vero e proprio del castello: la porta nera, così detta perché una volta entrati ci si ritrovava in un angusto locale senza nessuna luce, e forse da qui il nome che questa porta ha. Si arriva così al primo cortile con al suo interno la casa della polveriera, la torre dell’orologio ed il vecchio granaio.
La casa della polveriera ora è allestita come sala multimediale in cui vengono trasmessi dei filmati sulla storia del castello, dalle sue origini nel lontano 1100 o giù di lì, fino ad arrivare ai giorni nostri quando, grazie al passaggio di proprietà alla provincia autonoma di Trento nel 1973 (spero di ricordare giusto), è stata avviata una grande opera di ristrutturazione che ha portato a nuovi fasti questo castello che stava andando in distruzione per la mancanza di cure. Vi consiglio vivamente di utilizzare quei 20-30 minuti della vostra visita per assistere al filmato proposto dalla direzione. Si conosce così la storia di questa fortezza, chi ne erano i proprietari e le varie vicissitudini ad essa legata. Come la battaglia di Calliano avvenuta nell’agosto del 1487 e di cui vi parlerò un po’ più avanti. Una volta appresa la storia di questo castello è più facile capirne la struttura e riconoscerne in essa i vari luoghi.
E così la nostra visita prosegue andando a fare un giro sul camminamento di ronda, un corridoio all’aperto che costeggia le mura del castello e dalla quale si ha una magnifica vista sulla valle sottostante e si può ammirare il corso dell’Adige che attraversa per intero il Trentino Alto Adige. Si comprende così il perché la sua costruzione su quest’altura che domina la valle. Un luogo ideale per aver sotto controllo tutto il territorio e poter prepararsi in caso di attacco da parte del nemico.
Dedichiamo
un momento ad ammirare la torre dell’orologio, con la sua meridiana e poi ci
avviamo a superare la seconda porta e ci troviamo in Piazza Grande, su cui si affaccia
il Palazzo Comitale e residenza della famiglia Trapp proprietaria storica del
castello fino al passaggio di proprietà con la provincia di Trento. Di questo
palazzo non ne rimangono molte tracce, ma all’interno della piazza ci sono
altri ambienti che mostrano al pubblico come era la vita all’epoca passata.
Una cucina con i vari vettovagliamenti, una cantina ben fornita di cibo e vino, un forno dove era d’uso fare il pane una volta alla settimana, il pozzo per raccogliere l’acqua e resistere in caso d’assedio.
Qui si trova anche il palazzo di Marcabruno dove, al suo interno, possiamo ammirare una collezione di armi davvero bella. Sono tante, di diverse epoche, di diverse fatture, ma tutte conservate benissimo. In questo palazzo si ha la possibilità di assistere alla ricostruzione di un evento storico ed indimenticabile per questo castello: la battaglia di Calliano, svoltasi tutta in una giornata, del 10 agosto 1487 e che contrapponeva le truppe tirolesi e l’esercito della Serenissima di Venezia.
Attraverso delle ricostruzioni in tridimensionale abbiamo assistito al nascere, allo svolgersi ed alla conclusione di questa battaglia quasi come se fossimo presenti sul luogo. È stata davvero istruttiva, coinvolgente e davvero ben proposta. È un’altra delle cose che vi consiglio vivamente di assistere. Non dura molto, ma alla fine ne sarete davvero soddisfatti. E dopo aver visto come vivevano le persone presenti nel castello al tempo del medioevo, dopo aver assistito all'importante battaglia che lo coinvolse, ecco che ci avviamo a visitare l’ultima parte del castello:
l’ultimo cortile dove un tempo c’erano le prigioni. Ora non ci sono quasi più, sono solo delle piccole zone a cielo aperto che però danno ancora l’idea di come fossero piccole queste celle che ospitavano i prigionieri del castello. Ora la visita è terminata, non c’è più nulla di nuovo da scoprire ma, come sempre accade, ritornando sui nostri passi riosserviamo quello che abbiamo ammirato nell’andata. E così vediamo piccoli particolari che in un primo momento ci erano sfuggiti. Un merlo di una torre che è stato inglobato alle mura di recente costruzione. Alcuni decori che in tempo passato ornavano le pareti esterne del castello. Una scala interna che ci porta alle cantine del maniero . Insomma, se si sta attenti c’è sempre qualcosa che si può scoprire e che ci fa restare ancora un po’ in questo luogo.
Un ultimo sguardo dalle finestrelle che danno sulla valle ed ecco che la nostra visita è davvero finita. Abbiamo utilizzato due ore del nostro tempo visitando un castello che magari non è un vero e proprio castello come ci si aspetta che sia, ma che alla fine ci ha fatto scoprire tantissima storia e fatti che di certo non conoscevamo. Abbiamo speso 5 euro di entrata, ma vi assicuro che sono stati soldi spesi bene. Forse era per il periodo, non lo so, ma l’affluenza non era eccessiva e così abbiamo potuto scorrazzare a destra e sinistra in tutta tranquillità e senza nessuna pressione dovuta ad altre persone che volevano essere nel luogo un cui eravamo noi. Insomma, ce lo siamo goduto alla grande ed abbiamo osservato ogni suo angolo, lo abbiamo fotografato ed a volte ci facevamo un dialogo che quasi non finiva più. Un’altra cosa che aiuta moltissimo il visitatore nella scoperta di questo castello sono anche le varie informazioni che si incontrano lungo il percorso e che spiegano dove ci si trova, cosa si può vedere ed ammirare. Bello no? Ora non dico più nulla, se non invitarvi ad andare a visitare il castello di persona.
Ed ora qualche informazione pratica per visitare questo castello:
Si trova a pochi chilometri da Rovereto e quando ti appare lassù, abbarbicato su di un cocuzzolo della montagna, già ti piace.
Arrivarci è davvero facile e comodo. Ci si arriva con la macchina e c’è un ampio parcheggio gratuito che ci attende. Lasciata l’auto dobbiamo fare un po’ di strada a piedi, arrampicandoci su per la viuzza che porta all’ingresso del castello. Non è molto frequentato, per cui l’acquisto del biglietto d’ingresso ci prende solo cinque secondi. Ora inizia la visita vera e propria. Cartina alla mano cominciamo a capire cosa possiamo visitare.
Entrando subito ci appare un lungo viale in ghiaia che ci porta nel primo cortile del maniero e lo percorriamo mentre la nostra attenzione è tutta per le possenti mura che possiamo ammirare alla nostra sinistra. Sono davvero imponenti e molto ben conservate. Il prato e curato in ogni dettaglio ed il personale è all’opera per mantenerlo al meglio possibile. C’è chi toglie le erbacce dai muretti, chi pulisce i viali, chi fa manutenzione alla struttura… insomma, osservando bene ci si accorge che la cura è davvero maniacale. E questo lo si vede subito.
Arriviamo al primo ingresso vero e proprio del castello: la porta nera, così detta perché una volta entrati ci si ritrovava in un angusto locale senza nessuna luce, e forse da qui il nome che questa porta ha. Si arriva così al primo cortile con al suo interno la casa della polveriera, la torre dell’orologio ed il vecchio granaio.
La casa della polveriera ora è allestita come sala multimediale in cui vengono trasmessi dei filmati sulla storia del castello, dalle sue origini nel lontano 1100 o giù di lì, fino ad arrivare ai giorni nostri quando, grazie al passaggio di proprietà alla provincia autonoma di Trento nel 1973 (spero di ricordare giusto), è stata avviata una grande opera di ristrutturazione che ha portato a nuovi fasti questo castello che stava andando in distruzione per la mancanza di cure. Vi consiglio vivamente di utilizzare quei 20-30 minuti della vostra visita per assistere al filmato proposto dalla direzione. Si conosce così la storia di questa fortezza, chi ne erano i proprietari e le varie vicissitudini ad essa legata. Come la battaglia di Calliano avvenuta nell’agosto del 1487 e di cui vi parlerò un po’ più avanti. Una volta appresa la storia di questo castello è più facile capirne la struttura e riconoscerne in essa i vari luoghi.
E così la nostra visita prosegue andando a fare un giro sul camminamento di ronda, un corridoio all’aperto che costeggia le mura del castello e dalla quale si ha una magnifica vista sulla valle sottostante e si può ammirare il corso dell’Adige che attraversa per intero il Trentino Alto Adige. Si comprende così il perché la sua costruzione su quest’altura che domina la valle. Un luogo ideale per aver sotto controllo tutto il territorio e poter prepararsi in caso di attacco da parte del nemico.
Una cucina con i vari vettovagliamenti, una cantina ben fornita di cibo e vino, un forno dove era d’uso fare il pane una volta alla settimana, il pozzo per raccogliere l’acqua e resistere in caso d’assedio.
Qui si trova anche il palazzo di Marcabruno dove, al suo interno, possiamo ammirare una collezione di armi davvero bella. Sono tante, di diverse epoche, di diverse fatture, ma tutte conservate benissimo. In questo palazzo si ha la possibilità di assistere alla ricostruzione di un evento storico ed indimenticabile per questo castello: la battaglia di Calliano, svoltasi tutta in una giornata, del 10 agosto 1487 e che contrapponeva le truppe tirolesi e l’esercito della Serenissima di Venezia.
Attraverso delle ricostruzioni in tridimensionale abbiamo assistito al nascere, allo svolgersi ed alla conclusione di questa battaglia quasi come se fossimo presenti sul luogo. È stata davvero istruttiva, coinvolgente e davvero ben proposta. È un’altra delle cose che vi consiglio vivamente di assistere. Non dura molto, ma alla fine ne sarete davvero soddisfatti. E dopo aver visto come vivevano le persone presenti nel castello al tempo del medioevo, dopo aver assistito all'importante battaglia che lo coinvolse, ecco che ci avviamo a visitare l’ultima parte del castello:
l’ultimo cortile dove un tempo c’erano le prigioni. Ora non ci sono quasi più, sono solo delle piccole zone a cielo aperto che però danno ancora l’idea di come fossero piccole queste celle che ospitavano i prigionieri del castello. Ora la visita è terminata, non c’è più nulla di nuovo da scoprire ma, come sempre accade, ritornando sui nostri passi riosserviamo quello che abbiamo ammirato nell’andata. E così vediamo piccoli particolari che in un primo momento ci erano sfuggiti. Un merlo di una torre che è stato inglobato alle mura di recente costruzione. Alcuni decori che in tempo passato ornavano le pareti esterne del castello. Una scala interna che ci porta alle cantine del maniero . Insomma, se si sta attenti c’è sempre qualcosa che si può scoprire e che ci fa restare ancora un po’ in questo luogo.
Un ultimo sguardo dalle finestrelle che danno sulla valle ed ecco che la nostra visita è davvero finita. Abbiamo utilizzato due ore del nostro tempo visitando un castello che magari non è un vero e proprio castello come ci si aspetta che sia, ma che alla fine ci ha fatto scoprire tantissima storia e fatti che di certo non conoscevamo. Abbiamo speso 5 euro di entrata, ma vi assicuro che sono stati soldi spesi bene. Forse era per il periodo, non lo so, ma l’affluenza non era eccessiva e così abbiamo potuto scorrazzare a destra e sinistra in tutta tranquillità e senza nessuna pressione dovuta ad altre persone che volevano essere nel luogo un cui eravamo noi. Insomma, ce lo siamo goduto alla grande ed abbiamo osservato ogni suo angolo, lo abbiamo fotografato ed a volte ci facevamo un dialogo che quasi non finiva più. Un’altra cosa che aiuta moltissimo il visitatore nella scoperta di questo castello sono anche le varie informazioni che si incontrano lungo il percorso e che spiegano dove ci si trova, cosa si può vedere ed ammirare. Bello no? Ora non dico più nulla, se non invitarvi ad andare a visitare il castello di persona.
Ed ora qualche informazione pratica per visitare questo castello:
Orari d’accesso.
Ed ora qualche informazione pratica per visitare questo
castello:
Orari d’accesso.
Chiuso i lunedì non festivi, il 25 dicembre ed il 1° gennaio
Dai primi di novembre fino all'inizio di marzo: sabato e domenica 9:30-17:00
Dall'inizio di marzo fino all'inizio di maggio: martedì-domenica 9:30-17:00
Dall'inizio di maggio all'inizio di novembre: martedì-domenica
10:00-18:00
Nei giorni di chiusura infrasettimanali è possibile entrare
su richiesta.
Prezzi
intero € 5,00
ridotto € 3,00 (over 65 anni e gruppi con minimo 15 persone)
ridotto € 2,50 (studenti di età compresa tra i 15 e i 26
anni e su esibizione del tesserino)
attività didattica per famiglie € 7,00
servizio didattico per scolaresche € 2,00
visite guidate a orario fisso € 2,00
gratuito per minori di 15 anni
biglietto di ingresso compreso nella Trento Rovereto card.
Consiglio di indossare scarpe comode perché la
pavimentazione non è sempre liscia e regolare ed in certi punti è sconnessa.
Portatevi la macchina fotografica perché di belle cose da fotografare ce ne
sono tantissime.
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