Castello Bonoris di Montichiari.
Approfittando di un bel sabato pomeriggio soleggiato
decidiamo di andare alla scoperta di un angolino di Montichiari che fino a poco
fa non sapevo neppure che esistesse. Il suo castello.
Si trova praticamente in centro al paese ma, pur essendoci stata ancora un po’ di tempo fa, ne ignoravo la sua esistenza.
Parcheggiamo l’auto quasi in centro, in prossimità della
piazza centrale, e passeggiando senza una meta definita ecco che ci appare lui:
il Castello Bonoris.
Attraversiamo un portale e ci incamminiamo su, per un ripido
viale, che ci porta direttamente alle porte del castello. Mentre ci affanniamo
a percorrere quel tratto di strada, decisamente in salita per me che sono
allergica alle “scalate”, noto che oltre il muro di cinta si può ammirare la
pianura che si estende attorno al castello.
La giornata non è fra le più limpide, ma la vista spazia
davvero fino a molto lontano ed è bello veder com'è il paesaggio tutt'attorno.
Finalmente il viale si fa più pianeggiante e nascosto fra
enormi piante scorgiamo il castello. Non è molto grande ma decisamente ben
conservato e mantenuto.
Il classico ponte levatoio ci fa da invito ad entrare nel cortile antistante all'ingresso vero e proprio.
Le mura di cinta sono in mattoni rossi, mentre le mura del
castello sono fatte con milioni di piccoli ciottoli levigati che sono stati
recuperati nel circondario.
Una bella vista, ed una conservazione stupenda!
Un altro piccolo ponte levatoio porta all'ingresso vero e proprio della struttura. Qui si trova subito la biglietteria e nel costo dell’entrata è compresa la guida che ci farà conoscere la storia di questo castello.
Chiedo subito se si possono fare foto all'interno e, con mio
grande stupore, mi rispondono che è possibile, basta non utilizzare il flash.
Dico stupore perché avevo letto su dei siti web che la cosa non era consentita.
Magari la regola era in vigore un po’ di tempo fa, ma ora, almeno quando sono
stata io, non lo è più.
Compattato il piccolo gruppo ecco che si incomincia la
visita all'interno.
La guida è prodiga di notizie: per ogni stanza ci spiega a cosa era adibita, il perché il conte Bonoris l’ha voluta e si sofferma su dei particolari che a primo acchito non si notano.
Per esempio: in ogni stanza, corridoio, o altro luogo,
campeggia lo stemma del conte che lo sfoggiava senza nessun ritegno.
Solo due stanze non ne portano il segno: sono quelle che
erano destinate ad accogliere il Re d’Italia, atteso per una visita al castello
mai avvenuta, ma che di fatto hanno tenuto queste stanze esenti dalla
“marchiatura” con lo stemma della casata.
Questo castello non era stato costruito per abitarci, ma più
che altro per farne una sorta di “museo”, di “raccoglitore” di tutti gli averi
preziosi del conte.
Nella sala delle armi ci sono stupendi oggetti come spade,
armature e armi di varie epoche.
Nella sala da pranzo troviamo un rimando alle terre piemontesi, con la riproduzione del soffitto del castello di Strambino di Ivrea.
La camera da letto, detta 'dei leoni' per la preziosa tappezzeria che ritrae due leoni nell'atto di abbeverarsi, non è mai stata utilizzata perché mancante di riscaldamento.
E così via via passando da un’ambiente più suggestivo dell’altro scopriamo ed ammiriamo a bocca aperta questo piccolo gioiello di Montichiari finora a me sconosciuto.
La visita poi prosegue con l’ammirazione della cappella, le cui
pareti sono rivestite di scenografiche decorazioni ad affresco su fondo oro,
che ritraggono una Madonna con Bambino, Santa Lucia e San Pancrazio, patrono di
Montichiari.
Sul retro dell’altare c’è una piccola stanza che a suo tempo era adibita a cassaforte, ed infatti in un piccolo pertugio segreto venne trovato un tesoro fatto di gioielli e titoli di stato stranieri che il conte aveva nascosto durante la sua vita.
Si termina questa bella visita ammirando i giardini che
danno sul retro del castello e che offrono un meraviglioso panorama sulla
cittadina posta ai sui piedi, oltre le mura.
L’ultima chicca che ci rimane da vedere è una torretta, accessibile, da cui si può vedere tutto il mondo che circonda questo castello.
Nelle giornate limpide si vede la pianura fino all'infinito da una parte e la catena della Alpi dall'altra.
Ora la visita può dirsi conclusa e con rammarico lasciamo
questo luogo che mi è piaciuto davvero molto e che consiglio di andare a
visitare se si capita da queste parti.
Per ulteriori informazioni e su orari di visita vi rimando al link qui sotto:
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